Regionali Campania, battaglia anche tra i sondaggisti: Ipsos smentisce i dati Noto e Tecnè: Fico avanti di dieci punti su Cirielli
Il sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera fotografa un vantaggio netto del candidato del “campo largo” di centrosinistra – formato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle – sull’avversario del centrodestra Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e volto di punta di Fratelli d’Italia in Campania. Fico, ex presidente della Camera e figura storica del M5S, otterrebbe il 53% delle intenzioni di voto, contro il 42,5% di Cirielli. Gli altri candidati – Giuliano Granato (Campania Popolare), Nicola Campanile (liste civiche), Carlo Arnese (Forza del Popolo) e Stefano Bandecchi (Dimensione Bandecchi) – resterebbero complessivamente sotto il 5%.
Le liste
Nel dettaglio, tra i partiti e le liste a sostegno di Fico, il Partito Democratico è stimato al 19,5%, in crescita rispetto al 2020, mentre il Movimento 5 Stelle si attesta al 10,1%, risultato in linea con le precedenti Regionali, quando però i grillini correvano da soli. Seguono A Testa Alta, lista civica ispirata da Vincenzo De Luca, con il 6,5%, e Casa Riformista con il 5,5%. Buon dato anche per Roberto Fico Presidente, al 4%.
Sul fronte opposto, Fratelli d’Italia si conferma primo partito del centrodestra con il 15%, davanti a Forza Italia al 12,6%, mentre la Lega resta ferma al 4,1% e la lista Cirielli Presidente si ferma al 3%.
I temi e il giudizio su De Luca
Secondo l’indagine Ipsos, le priorità per gli elettori campani sono sanità, lavoro e trasporti, seguite da sicurezza e contrasto alla criminalità. L’amministrazione uscente di Vincenzo De Luca ottiene un giudizio positivo dal 53% dei cittadini. Un dato significativo, visto che anche quasi la metà (47%) degli elettori di Cirielli valuta positivamente l’operato del governatore uscente, non ricandidabile per il limite del terzo mandato.
Il sondaggio Ipsos smentisce le rilevazioni più recenti di Noto e Tecnè, che segnalavano una rimonta di Cirielli con un distacco sceso a circa sette punti. La battaglia elettorale resta dunque aperta, ma anche quella – altrettanto intensa – dei sondaggi.





